La carenza di programmatori Ruby

Ripeto, il problema non ne la mancanza di visibilit n la mancanza di
“qualcosa di vendibile”.

Per rompere gli schemi di questo andazzo, dove la qualit completamente
accessoria, la soluzione non “pi qualit”.

Andrea

Da: [email protected]
A: “ruby-it” [email protected]
Cc:
Data: Tue, 17 Apr 2012 12:15:01 +0200
Oggetto: Re: [ruby-it] La carenza di programmatori Ruby

On Tue, Apr 17, 2012 at 12:17 PM, Andrea D.
[email protected]wrote:

Ripeto, il problema non ne la mancanza di visibilit n la mancanza di
“qualcosa di vendibile”.

Per rompere gli schemi di questo andazzo, dove la qualit completamente
accessoria, la soluzione non “pi qualit”.

Andrea

Visibilit per me si, qui da me sono praticamente l’unico che conosce,
studia e scrive qualcosa in Ruby, e parliamo di un azienda con decine di
dipendenti.

Per la qualit non concordo, se il prodotto di qualit lo vendi
(intendendo per qualit non solo come scritto il codice, ovviamente,
anche perch non si capirebbe come mai vengono venduti normalmente
accrocchi che stanno in piedi per miracolo)

Riccardo

On Tue, Apr 17, 2012 at 12:11 PM, Andrea D.
[email protected]wrote:

Se ci fosse un mercato vero e, di conseguenza, la possibilit per i
e farsi vedere. Fino a quel momento qualsiasi altro discorso aria.

Andrea

Per me proprio alla luce di questo che la comunit Ruby dovrebbe
riuscire
a fare qualcosa di vendibile, visibile e che rompa un po gli schemi di
questo andazzo.

Riccardo

Sono disilluso abbastanza quanto Andrea D., ma fare e’ sicuramente
meglio di non fare :wink:
Quindi pur potendo non essere la chiave diretta per far breccia nel
mercato
italiano, gli user group hanno comunque un impatto positivo.
E a tal proposito…

https://plus.google.com/b/101563362811745279798/101563362811745279798/posts/KtUmuuERow6

Maurizio

My profile https://plus.google.com/100973969013103507046/about

2012/4/17 Duncan [email protected]

Per la qualit non concordo, se il prodotto di qualit lo vendi> (intendendo per
qualit non solo come scritto il codice, ovviamente,
anche perch non si capirebbe come mai vengono venduti normalmente
accrocchi che stanno in piedi per miracolo)

Riccardo

Davvero?Lo dici cos per dire o perch hai esperienza diretta al riguardo?
Hai mai venduto o provato a vendere direttamente un prodotto a un grosso
cliente (non sto parlando del sitarello web)?

Perch io personalmente ne ho viste tante e la mia esperienza mi dice che
“se il prodotto di qualit lo vendi” solo una frase fatta.Andrea

On Tue, Apr 17, 2012 at 12:28 PM, Andrea D.
[email protected]wrote:

lavoro in un azienda, lavoriamo principalmente per banche, negli ulimi 3
anni stato fatto un software che stato venduto praticamente ovunque
stata fatta una demo dello stesso, dove c’erano agganci e dove non
c’erano,
semplicemente perch era un buon prodotto.

Perch io personalmente ne ho viste tante e la mia esperienza mi dice che
“se il prodotto di qualit lo vendi” solo una frase fatta.Andrea

Non ce non concordo, in Italia generalmente vero, ma esistono casi in
cui non andata come sappiamo, sar che ultimamente son preso dal sacro
fuoco di Ruby e quindi dall’entusiasmo :smiley:


Riccardo

L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

ma esistono casi in cui non andata come sappiamo

Un esempio?Andrea

2012/4/17 Duncan [email protected]
[cut]

sar che ultimamente son preso dal sacro
fuoco di Ruby e quindi dall’entusiasmo :smiley:

un consiglio, qualunque cosa accada non spegnere la tua passione :slight_smile:
Convoglia le negativita’ in voglia di rinnovare :slight_smile:

On Tue, Apr 17, 2012 at 12:37 PM, Andrea D.
[email protected]wrote:

ma esistono casi in cui non andata come sappiamo

Un esempio?Andrea

L’ho scritto prima, era per sottolineare che non va sempre per
clientelismo
ecc…


Riccardo

L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

Per quanto riguarda Firenze, due settimane fa stato battezzato il
“Florence on Ruby”, hostato da Cantiere Creativo (
http://cantierecreativo.net). C’ stata una discreta affluenza per essere
un primissimo appuntamento conoscitivo (una quindicina di persone
circa)…
per chi fosse interessato a questo indirizzo presto ci saranno maggiori
info: http://florenceonruby.it (nel frattempo scusate per la grafica
oscena
:))

On Tue, Apr 17, 2012 at 12:38 PM, maurizio de magnis <
[email protected]> wrote:

2012/4/17 Duncan [email protected]
[cut]

sar che ultimamente son preso dal sacro
fuoco di Ruby e quindi dall’entusiasmo :smiley:

Guarda spero proprio di no, l’intenzione semmai rilanciare, mi son
stufato degli accordi al ribasso :smiley:


Riccardo

L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

mi ero quasi ripromesso di starmene da una parte, invece… :stuck_out_tongue:

Il 17/04/2012 12:11, Andrea D. ha scritto:

Il problema che in Italia non c’ mercato, in tutti i sensi… l’ accesso ai
clienti, quelli buoni, monopolizzato dai soliti noti. Se sei “fuori dal giro”, se
non hai agganci diretti e personali con qualcuno all’ interno di grosse realt, le
tue scelte sono a) lavorare per chi i contatti li ha, a 1/10 di quello che gli fai
guadagnare o b) andartene.

sono parzialmente d’accordo:

  • a mio modesto parere, nel 95% dei casi le grosse realt sono solo
    pachidermi
    immobilizzati da burocrazia interna, manager di basso livello e agganci
    con i
    soliti noti. in altre parole, IMHO lavori come un frustrato :slight_smile:

  • avere contatti con le grosse realt, comporta anche da parte tua
    avere le
    spalle robuste. sul serio pensi che un normale professionista con
    partita IVA
    possa essere considerato attendibile da una Telecom o un’azienda
    Finmeccanica
    che deve progettare un sistema molto articolato e complesso, che magari
    richiede
    qualche garanzia (penali sui ritardi, certezza del risultato, etc) e
    risorse in
    termini di persone ed infrastrutture per lavorare?

inoltre, anche nel caso ci riuscissi, significherebbe legarti a doppio
filo con
1 solo cliente, a meno che hai un esercito di persone e riesci a
lavorare
contemporaneamente su N progetti enterprise. se io avessi tutto questo a
disposizione, farei ben altro nella vita :stuck_out_tongue:

quindi se salta IL cliente, vai a gambe per aria anche te, come
accaduto a
moltissime SRL con i contatti giusti a partire dal 2007/2008 :confused:

IMHO l’aggancio giusto quel meccanismo che tramite le giuste
conoscenze ti
permette di prendere un lavoro pagato oltre il dovuto (magari con i
contributi
dello Stato), garantendo un minimo di incolumit nel caso qualcosa vada
storto.
tutto qui.

non voglio fare l’avvocato del diavolo. come tanti, ho lavorato in
queste realt
ed ho optato per l’opzione c) lavoro nel mio piccolo (che non significa
per
forza fare il sitarello al salumiere sotto casa :P), su progetti che mi
interessano, sfanculando le grosse realt di quel tipo :wink:

Se ci fosse un mercato vero e, di conseguenza, la possibilit per i “piccoli” di
proporsi direttamente al cliente e potersi far valutare per la qualit espressa la
faccenda sarebbe molto diversa e si scatenerebbe quella corsa al talento che
impazza dalla silicon valley a londra a berlino - lo sappiamo tutti che cosa vale,
in termini di produttivit, un programmatore ottimo rispetto a un programmatore
mediocre ma finch la qualit inutile perch tanto se ho “il gancio” il cliente me
lo tengo io di cosa stiamo a parlare?Qua la qualit non paga. Non paga perch non
con la qualit che si vende. Se e quando si comincer a poter far valere la qualit
espressa, sia individuale che del prodotto, allora potremmo parlare di domanda,
offerta, qualit delle stesse e anche di usergroups e attivit per proporsi e farsi
vedere. Fino a quel momento qualsiasi altro discorso aria.

il mercato uno, ma ha tante declinazioni e funziona come un gioco:
ognuno ha
le proprie regole per vincere. se decidi di buttarti su uno, devi
prepararti
ad affrontarne le sue peculiarit.

quello che descrivi, solo una porzione mercato che IMHO anche di basso
livello, come tanti. nessuno ti obbliga a fare la risorsa esterna in
qualche
S.p.a. e/o parastatale. cos come nessuno ti vieta di perseguire le tue
aspirazioni professionali, che non significa avere la strada in discesa.

ad ogni modo, credo di essere andato OT, oltre ad aver scritto
eccessivamente,
scusate :wink:

ciao,
A.

2012/4/17 Andrea D. [email protected]
[cut]

Ma vi prego non venite a dirmi che la soluzione ai problemi che ha un
professionista informatico in Italia diffondere ruby perch onestamente
fa ridere (e piangere allo stesso tempo).

Non e’ sicuramente l’unico ingrediente della ricetta e sono d’accordo
con
te che non sia sicuramente uno dei piu’ determinanti.
La domanda introspettiva di Giovanni penso sia stata posta per voglia di
sapere piu’ che per promuovere qualcosa di specifico.
Ognuno di noi pero’ puo’ avere delle idee che possono concorrere a
migliorare, seppur di poco, la situazione italiana, ed ognuna di queste
idee e’ giusto che sia perseguita (user group, ruby day, progetti
collaborativi, etc).
Alcune idee possono essere piu’ verticali e riguardare quindi solo Ruby
mentre altre possono essere piu’ trasversali, sempre restando contenute
solo nel livello tecnologico.
Ce ne sono altre poi, simili a http://www.srlfacile.org/ che sono
sicuramente piu’ determinanti per la creazione di un ambiente sano e
competitivo, a prescindere dal linguaggio di programmazione scelto.

Insomma, tengo a ripetere che bisogna affrontare tutto
contemporaneamente.
Se c’e’ un motto che puo’ andar bene in qualunque situazione, e’: “Give
back”.

Un’ ultima nota poi la chiudo qua che tanto dare aria alla bocca, come
dicevo prima, non serve a niente:

L’ opzione c) cosa sarebbe esattamente? Per chi lavoreresti? Che
sicurezza in grado di darti? Perdi pi tempo a scrivere software o a
cercare clienti? Perch se volevo fare il commerciale non mi serviva
imparare a scrivere codice.

Le “grosse realt” appaltano spesso e volentieri a societ con 2-3
dipendenti, messe in piedi dal magnaccia di turno per far girare soldi
in nero. Questo ha un po’ di $$ da pulire, apre una societ web, assume
qualche ragazzo a 1000 euro al mese e gli fa fatturare quello che deve,
poi chiude baracca o continua il giro.

inoltre, anche nel caso ci riuscissi, significherebbe legarti a doppio filo con
1 solo cliente, a meno che hai un esercito di persone e riesci a lavorare
contemporaneamente su N progetti enterprise. se io avessi tutto questo a >
disposizione, farei ben altro nella vita

Il punto che, assumendo che la qualit abbia un qualsivoglia valore di
mercato, riuscire a prendere una commessa per una grossa azienda
dovrebbe garantirti, oltre alla commessa stessa, anche un bel tornaconto
in termini di portfolio e pubblicit con il quale poi fai a proporti da
altri - se hai lavorato per x allora vuol dire che sei bravo. Sempre nel
nostro mondo ipotetico, naturalmente.Il fatto che il 95% delle grandi
societ siano dei carrozzoni * il problema*, non il fatto che ruby sia o
non sia abbastanza diffuso.

il mercato uno, ma ha tante declinazioni e funziona come un gioco: ognuno ha >
le proprie regole per vincere. se decidi di buttarti su uno, devi prepararti
ad affrontarne le sue peculiarit.

Il nostro mercato un gioco in cui i piccoli perdono e i grossi
mangiano. Se c’ solo quello su cui ti pui buttare, dove altro ti butti?
Dal poggiolo, forse.

Tu parli di “perseguire le tue aspirazioni professionali”. La mia
domanda : come? Niente luoghi comuni per… come fai a “perseguire le
tue aspirazioni professionali” e a portare a casa il pane in un paese
dove ti tassano al 65% e gli unici clienti che ti permetterebbero di
fatturare abbastanza da arrivare ad avere un’ entrata dignitosa ti sono
preclusi?Bello lo user group. Bello trovarsi a cena e fare due parole.
Non sono sarcastico. Ma vi prego non venite a dirmi che la soluzione ai
problemi che ha un professionista informatico in Italia diffondere ruby
perch onestamente fa ridere (e piangere allo stesso tempo).

Andrea

Da: [email protected]
A: “ruby-it” [email protected]
Cc:
Data: Tue, 17 Apr 2012 13:05:25 +0200
Oggetto: Re: [ruby-it] La carenza di programmatori Ruby

On Tue, Apr 17, 2012 at 2:00 PM, maurizio de magnis <
[email protected]> wrote:

2012/4/17 Andrea D. [email protected]
[cut]

[cut]
Ognuno di noi pero’ puo’ avere delle idee che possono concorrere a
migliorare, seppur di poco, la situazione italiana, ed ognuna di queste
idee e’ giusto che sia perseguita (user group, ruby day, progetti
collaborativi, etc).
[cut]

Ora non vorrei sembrare arrogante, visto che son tra gli ultimi
arrivati,
ma per esempio progetti collaborativi della community Ruby italiana non
ne
conosco neanche uno.


Riccardo

L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

2012/4/17 Duncan [email protected]

collaborativi, etc).
[cut]

Ora non vorrei sembrare arrogante, visto che son tra gli ultimi arrivati,
ma per esempio progetti collaborativi della community Ruby italiana non ne
conosco neanche uno.

E’ vero, anzi a dirla tutta non so quanto i “progetti collaborativi
italiani” possano effettivamente sopravvivere.
Nella maggior parte dei casi e’ sufficiente contribuire a progetti open
source gia’ esistenti su github (e internazionali).
Poi capita che in Italia le idee vengano sviluppate in solitaria, anche
solo per avere la possibilita’ di ottenere un prodotto vendibile.

Ce ne sono altre poi, simili a http://www.srlfacile.org/ che sono
sicuramente piu’ determinanti per la creazione di un ambiente sano e
competitivo, a prescindere dal linguaggio di programmazione scelto.

Grazie per il link:-)

Una piccola idea da parte mia: ti piace Ruby? Crea qualcosa di tuo
usando Ruby!

L’ho detto diverse volte, fino ad annoiare le persone, ma questo libro
l’ho trovato veramente ottimo perche` ha consigli pratici per chi 1)
NON vive in silicon valley 2) NON dispone di un team di decine di
persone, 3) NON ha migliaia di dollari da spendere 4) NON cerca soldi
VC, ecc… insomma, “startups for the rest of us”.

http://www.amazon.com/gp/product/B003YH9MMI/ref=as_li_ss_tl?ie=UTF8&tag=dedasys-20&linkCode=as2&camp=1789&creative=390957&creativeASIN=B003YH9MMI

Io ho seguito un po’ i suoi consigli, e ho un sito ora,
LiberWriter.com che mi fa guadagnare qualcosina. Ancora non
abbastanza per vivere di quello che prendo, ma e sulla buona strada. Probabilmente non riusciro mai a venderlo a Facebook per un milliardo
di dollari, ma amen.


David N. Welton

http://www.welton.it/davidw/

http://www.dedasys.com/

On Tue, Apr 17, 2012 at 2:27 PM, maurizio de magnis <
[email protected]> wrote:

2012/4/17 Duncan [email protected]

E’ vero, anzi a dirla tutta non so quanto i “progetti collaborativi
italiani” possano effettivamente sopravvivere.
Nella maggior parte dei casi e’ sufficiente contribuire a progetti open
source gia’ esistenti su github (e internazionali).
Poi capita che in Italia le idee vengano sviluppate in solitaria, anche
solo per avere la possibilita’ di ottenere un prodotto vendibile.

Concordo che in molti casi basta contribuire a progetti open gi
esistenti,
ma l’Italia ha alcune peculiarit che sono sia un handicap che una
possibilit, si tratta di strutturare la cosa in modo da abbattere alcune
italiche diffidenze, secondo me, lo spazio di fare qualcosa di utile per
tutti c’, IMHO.


Riccardo

L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

Mi accodo… una mano non d mai fastidio…

Freightrain GitHub - bolthar/freightrain: Ruby desktop development made easy

ruby-hackernews http://github.com/bolthar/ruby-hackernewsSe vi piacciono
pi altre cose ho altri progetti sul mio account di github
(bolthar (Andrea Dallera) · GitHub) e altri ancora non pubblicati, non esitate

Andrea

Da: [email protected]
A: “ruby-it” [email protected]
Cc:
Data: Tue, 17 Apr 2012 14:54:47 +0200
Oggetto: Re: [ruby-it] La carenza di programmatori Ruby

On 17 April 2012 14:38, Duncan [email protected] wrote:

Poi capita che in Italia le idee vengano sviluppate in solitaria, anche
solo per avere la possibilita’ di ottenere un prodotto vendibile.

Concordo che in molti casi basta contribuire a progetti open gi esistenti,
ma l’Italia ha alcune peculiarit che sono sia un handicap che una
possibilit, si tratta di strutturare la cosa in modo da abbattere alcune
italiche diffidenze, secondo me, lo spazio di fare qualcosa di utile per
tutti c’, IMHO.

Boh, vuoi un progetto Ruby (non rails attenzione, Ruby) italiano a cui
dare una mano?
Ti segnalo il mio:
https://www.owasp.org/index.php/Projects/Owasp_Esapi_Ruby
Non serve essere per forza esperti di sicurezza in questo caso, mi
servono braccia forti anche per la documentazione, per scrivere i test
cases… oppure sfoglia il mio github come il github dei tanti hacker
che hanno scritto qui e fork-a qualcuno dei nostri report.

Paolo


“… static analysis is fun, again!”

life from an application security guy ~> http://armoredcode.com