Pare che molti inizino a lavorare con rails su progetti nuovi dove non
ci
sono vincoli tecnologici, ma nella pubblica amministrazione e negli
ambienti
enterprise non ci sentono proprio (a meno che non lo metti tu di
nascosto…)
(i capi sono nervosi assai per il mio spippolare con Ruby, ma per ora
stanno bbboni…)
Antonio T. wrote:
Ciao a tutti,
mi chiamo Antonio e lavoro per ThoughtWorks UK, ho già visto negli
archivi
qualche nome "conosciuto".
Come prima domanda vi volevo chiedere come va Ruby in Italia?
Lavorate su
progetti o state solo "sperimentando"?
A quello che ne so io negli States ha avuto nell'ultimo anno
un'impennata
pazzesca, in Inghilterra al momento sono ancora tiepidi.
Saluti,
antonio
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Pare che molti inizino a lavorare con rails su progetti nuovi dove non ci
sono vincoli tecnologici, ma nella pubblica amministrazione e negli
ambienti
enterprise non ci sentono proprio (a meno che non lo metti tu di
nascosto…)
Già la Pubblica Amministrazione…
Sempre Waterfall e robaccia vecchia (tipo jdk versione dinosauro)…
Ciao a tutti,
mi chiamo Antonio e lavoro per ThoughtWorks UK, ho già visto negli archivi
qualche nome “conosciuto”.
Come prima domanda vi volevo chiedere come va Ruby in Italia? Lavorate su
progetti o state solo “sperimentando”?
Posso confermare quanto detto da Paolo sull’apertura per progetti nuovi,
ma anche in questo caso soprattutto se lo sviluppatore (professionista o
societa che sia) ha il potere contrattuale di imporre la tecnologia (o
se il cliente non ha richieste particolari).
La cosa interessante e’ che gli sviluppi di JRuby stanno facendo
interessare a ruby (e di rimbalzo a Rails) cneh ambienti pesantemente
orientati a Java.
A quello che ne so io negli States ha avuto nell’ultimo anno un’impennata
pazzesca, in Inghilterra al momento sono ancora tiepidi.
Confermo (la maggioranza dei miei clienti su Rails sono in USA e solo
uno in Italia!), ma rails potrebbe diventare importante anche in Italia
(soprattutto perche ritengo, come ripeto spesso, che rails puo’ rendere
“economici” ed affrontabili da gruppi piccoli progetti di una certa
ampiezza).
Io ho già proposto Rails per progetti ministeriali,
Il problema + grosso non è accettare la tecnologia ma essere sicuri che se
io vengo investito da un’autobus qualcuno gli può fare assistenza…
Hanno un grosso background su Java e Microsoft quindi per loro è come fare
un salto nel vuoto.
Pare che molti inizino a lavorare con rails su progetti nuovi dove non ci
sono vincoli tecnologici, ma nella pubblica amministrazione e negli
ambienti
enterprise non ci sentono proprio (a meno che non lo metti tu di
nascosto…)
Attualmente lo usiamo in parti delle nostre applicazioni lato server (ma
non
siti internet/intranet) che si prestano a girare in maniera totalmente
separata e in modo asincrono dal core e che non svolgono lavori con
richieste di potenza di calcolo particolari. Gli ambiti sono vari:
monitoraggio di punti distribuiti sul territorio italiano, analisi dei
database, gestione e processazione di flussi di dati in ingresso, alcune
reportistiche semplici ma automatizzate e infine un po’ di script per
amministrazione di sistema e/o rete. Il prossimo passo sarà quello di
ottenere una integrazione più stretta con i nostri applicativi
(sviluppati
principalmente in C# e PHP), ma prima di spingerci oltre occorre
aspettare
che in azienda vi sia un’altra persona che sappia programmare
decentemente
in Ruby
Per Ruby in Italia non saprei, non è che abbia dati particolari su cui
farmi
un’idea, però in linea di massima mi sembra che la situazione sia
piuttosto
stagnante e del resto, considerando la fossilizzazione cronica che
caratterizza il panorama IT nostrano, ciò non mi stupirebbe
particolarmente.
Come esperienza personale, mi è capitato più volte di parlare con gente
che
sviluppa software internamente ad aziende per cui lavoriamo: appena si
accorgono che non stai parlando di Java e non ti interessa nemmeno
farlo,
cominciano a pensare che tu sia un alieno arrivato da chissà quale
pianeta.
Una volta m’è scappato “ruby” seminando sconcerto, probabilmente mi
volevano
mettere in quarantena pensando fosse una malattia strana
Io ho già proposto Rails per progetti ministeriali,
Il problema + grosso non è accettare la tecnologia ma essere sicuri che se
io vengo investito da un’autobus qualcuno gli può fare assistenza…
direi che per questo l’unica soluzione per far aumentare la visibilita’
e’ fare in modo (per chi gia lo usa) che si allarghi l’ecosistema degli
utenti/sviluppatori/esperti (soprattutto professionali).
Per questo una bella conferenza/workshop sarebbe l’ideale
Hanno un grosso background su Java e Microsoft quindi per loro è come fare
un salto nel vuoto.
eh gia, ma non gli si puo dare torto (a priori). In realta (a
prescindere da ruby e rails) non c’e’ la percezione che un certo tipo di
progetti possa essere condotto in maniera diversa da quello che e’ i.e.
etremamente rigido, costoso, chiuso (e poi anche in Java si potrebbero
fare le cose diversamente…)
Luca
sono vincoli tecnologici, ma nella pubblica amministrazione e negli
Ma con le PA anche la scottatura non basta…
Come prima domanda vi volevo chiedere come va Ruby in Italia? Lavorate
su
progetti o state solo “sperimentando”?
Io sto realizzando con Rails il catalogo online per la biblioteca di un
piccolo ma importante ente culturale [0]. La parte che si può vedere
adesso
è quella “istituzionale” – la biblioteca non è ancora online. Il lavoro
più interessante è mappare su un DB relazionale i dati in formato UNIMARC
fornitimi dal polo bibliotecario lombardo.
Poi l’altra mia applicazione “importante” è il corso di Applicazioni Web
[1]
all’Università dell’Insubria (fondamentale da 3 crediti per gli studenti
di
Informatica.) Qui insegno a fare applicazioni web, usando Rails.
Non solo: gli studenti della nostra Scuola Estiva sui metodi agili [2]
hanno
formato un XP User Group [3] a Varese, e si incontrano ogni settimana
per
portare avanti un progetto Rails. Qui io mi sono limitato a dare il LA,
i
ragazzi stanno andando avanti praticamente da soli. Se siete in zona
venite
a trovarci!
mi chiamo Antonio e lavoro per ThoughtWorks UK, ho già visto negli
archivi
qualche nome “conosciuto”.
Ciao:-)
Sono iscritto invece da molto tempo a jobs.rubynow.com, prima il
traffico era molto leggero ora vedo almeno 3 inserzioni al giorno, ma
ovviamente tutte basate sugli states.
Io sono sempre piu convinto che la strategia migliore sia quella di paul graham - fai un'azienda tua se pensi che sia un vantaggio strategico. Chiaramente non e alla portata di tutti (e la burocrazia
qua di sicuro non aiuta), ma poi non e neanche impossibile. Come dice un mio amico, poi, molti dei "big" in Italia sono cosi lenti che
non ci vuole molto per superarli.
Io sono sempre piu convinto che la strategia migliore sia quella di paul graham - fai un'azienda tua se pensi che sia un vantaggio strategico. Chiaramente non e alla portata di tutti (e la burocrazia
qua di sicuro non aiuta), ma poi non e neanche impossibile. Come dice un mio amico, poi, molti dei "big" in Italia sono cosi lenti che
non ci vuole molto per superarli.
Se la competizione fosse puramente sul piano tecnico, chissà quanti
big dovrebbero chiudere Il problema per l’azienda piccola dinamica
e professionalmente preparata è però quello di trovare i clienti…
non è sufficiente scrivere ruby a occhi chiusi, devi avere anche buone
capacità commerciali.
mi chiamo Antonio e lavoro per ThoughtWorks UK, ho già visto negli
archivi
qualche nome “conosciuto”.
Ciao Antonio,
questa ThoughtWorks?
Come prima domanda vi volevo chiedere come va Ruby in Italia?
Lavorate su
progetti o state solo “sperimentando”?
Sto sperimentanto e producendo qualcosina.
A quello che ne so io negli States ha avuto nell’ultimo anno
un’impennata
pazzesca, in Inghilterra al momento sono ancora tiepidi.
Io l’unico lavoro che avessi trovato in italia con la parolina “Ruby”
e’ il lavoro che poi ho preso anche se alla fine Ruby non trovo il
tempo di usarlo.
Sono iscritto invece da molto tempo a jobs.rubynow.com, prima il
traffico era molto leggero ora vedo almeno 3 inserzioni al giorno, ma
ovviamente tutte basate sugli states.
Ciao!
–
Alberto Careccia - http://www.en0.org
“The superfluous is very necessary” -Voltaire
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