R: dove sono finiti i creativi?

ECCOLI!

Le idee ci sono, mancano i soldi :slight_smile: non ci sono finanziamenti per la
ricerca manco a grattà co le unghie… Ci vogliono soldi per innovare…
Soldi!

Ad ogni modo, a dimostrazione del fatto che le idee non mancano, stavamo
(interact) pensando se fosse il caso di condividere con voi
l’applicativo di gestione documentale che ho mostrato ieri, facendolo
diventare un progetto open source da mettere su rubyforge per poterlo
usare come playgorund (workground?) per questa comunità

Ovviamente vorremmo conservare la proprietà dell’idea ed eventualmente la
libertà di personalizzarlo e commercializzarlo.

Voi cosa ne pensate? Un bel progetto basato su un concetto semplice, con
enormi potenzialità di sviluppo e di utilizzo… Potrebbe anche non essere
quello (ne ho altri in mente da sviluppare da zero) ma sarebbe carino
sviluppare qualcosa insieme, del resto non tutti hanno la possibilità di
mettere in pratica i propri skill su ruby al lavoro…

Bella!
Jeko

-----Messaggio originale-----
Da: [email protected] [mailto:[email protected]]
Per conto di stb
Inviato: mercoledì 12 luglio 2006 18.10
A: [email protected]
Oggetto: [ruby-it] dove sono finiti i creativi?

Ciao a tutti,

visto che questa mi sembra una mailing molto tranquilla dove poter
parlare anche di cose non esclusivamente tecniche, volevo proporvi una
discussione sul perchè in italia siamo sempre indietro.
Come mai tutto il mondo si muove e crea servizi e novità mentre noi
italiani facciamo così poco?
Eppure di idee ne abbiamo sempre avute e dove ci siamo apllicati abbiamo
quasi sempre ottenuto successi, ma ora sembra quasi che non vi sia
proprio interesse.
Possibile che in italia esistono solo web master e programmatori che
fanno solo siti aziendali e nessuno che crea qualche cosa di innovativo?

Saluti Andrea


Ml mailing list
[email protected]
http://lists.ruby-it.org/mailman/listinfo/ml

On 7/12/06, Stefano G. [email protected] wrote:

open source da mettere su rubyforge per poterlo usare come playgorund
Bella!
Jeko

A mio parere l’idea è molto buona, ma ti chiedo alcune cose che mi
interessa
sapere. Se voi rilasciate l’applicativo OpenSource, in che modo poi ci
vedete un guadagno dal punto di vista della vostra società. Ti chiedo
questo
perchè mi trovo in una situazione simile e vorrei capire i vantaggi reali
che un applicativo OS possa dare sia all’azienda che la finanzia, sia
alle
persone che a tempo perso aiutano nello sviluppo.

–Andrea

mi puoi passare il link del progetto?

Cmq i soldi non sono tutto, poi dipende sempre dal tipo di progetto ma
per
sviluppare servizi l’ unica spesa da affrontare sono le macchine su cui
farli girare, per partire non servono reti enormi ma un server, e se
l’attività e le entrate cresco si allarga o almeno io la vedo così e sto
cercando di muovermi in questa direzione, a breve inizierò a sviluppare un
nuovo sito che offrirà servizi per viaggi e non solo, una cosa un po
particolare che spiegata così non si capisce niente, cmq vi renderò di
sicuro partecipi.
Ovviemente se uno vuole mettere in piedi un servizio alla youtube le
cose
cambiano e le spese eslopodono, ma non è il mio caso, per ora mi faccio
tutto da solo sperando di riuscire a tirar fuori qualche cosa di buono.

Cmq a tal proposito a settembre mi piacerebbe creare un gruppo di 10-20
persone dove proporre e sviluppare progetti, pensavo di cercare 4 o 5
grafici, una decina(anche più) di programmatori, creativi ecc, magari anche
gente straniera se possibile. L’ idea è quella di provare a sviluppare a
“tempo perso” progetti concreti che possano magari trasformarsi in vere
e
proprie attività, so che non è facile ma ci vorrei provare.

Andrea

----- Original Message -----
From: “Andrea R.” [email protected]
To: “ruby-it” [email protected]
Sent: Wednesday, July 12, 2006 6:39 PM
Subject: Re: R: [ruby-it] dove sono finiti i creativi?

On 7/12/06, Stefano G. [email protected] wrote:

gestione documentale che ho mostrato ieri, facendolo diventare un progetto

Bella!
Jeko

A mio parere l’idea è molto buona, ma ti chiedo alcune cose che mi
interessa
sapere. Se voi rilasciate l’applicativo OpenSource, in che modo poi ci
vedete un guadagno dal punto di vista della vostra società. Ti chiedo
questo
perchè mi trovo in una situazione simile e vorrei capire i vantaggi reali
che un applicativo OS possa dare sia all’azienda che la finanzia, sia
alle
persone che a tempo perso aiutano nello sviluppo.

–Andrea


Ml mailing list
[email protected]
http://lists.ruby-it.org/mailman/listinfo/ml

Stefano G. wrote:

Le idee ci sono, mancano i soldi :slight_smile: non ci sono finanziamenti per la ricerca manco
a grattà co le unghie… Ci vogliono soldi per innovare… Soldi!

Ci sono anche problemi di mentalità…

Ad ogni modo, a dimostrazione del fatto che le idee non mancano, stavamo (interact)
pensando se fosse il caso di condividere con voi l’applicativo di
gestione documentale
che ho mostrato ieri, facendolo diventare un progetto open source da
mettere su rubyforge
per poterlo usare come playgorund (workground?) per questa comunità

Mi sembra una buona idea.

Ovviamente vorremmo conservare la proprietà dell’idea ed eventualmente la libertà
di personalizzarlo e commercializzarlo.

Questo non è affatto incompatibile con le licenze open, anzi. Ci sono
diversi aziende che fanno cose simili.

Un’ultima cosa. Ti prego di patchare il tuo client/server/quello che è
in modo tale che segua gli standard.

Lo standard vuole che per una risposta, venga anteposto al soggetto la
stringa Re: . R: è fuori standard e crea diversi problemi.
I client (giustamente) non lo riconoscono come un reply e lo prendono
per un nuovo thread. In effetti questo provoca (visivamente) uno
spezzamento del thread ad ogni tua risposta, con conseguente
allungfamento del subject.

Se per favore metti a posto questa cosa, sarebbe cosa buona.
Grazie.


blog: http://www.akropolix.net/rik0/blogs | Enrico F.
site: http://www.akropolix.net/rik0/ | RiK0
forum: http://www.akropolix.net/forum/ | Usenet: [email protected]

Le idee ci sono, mancano i soldi :slight_smile: non ci sono finanziamenti per la ricerca manco a grattà co le unghie… Ci vogliono soldi per innovare… Soldi!

Insomma… noi siamo fortunati ad essere in un campo dove in realta c'e pochissimo bisogno di capitale per portare avanti progetti anche
molto seri. Mia moglie sta facendo il dottorato nel settore biotech,
e quelli hanno bisogno di millioni di euro solo per iniziare.

Con un computer da 1000 euro, e una connessione internet buona, puoi
fare tante cose interessanti. Il problema e come mantenerti, ma e
comunque molto piu` semplice rispetto a tanti altri campi.


David N. Welton

Linux, Open Source Consulting

Lo standard vuole che per una risposta, venga anteposto al soggetto la
stringa Re: . R: è fuori standard e crea diversi problemi.
I client (giustamente) non lo riconoscono come un reply e lo prendono
per un nuovo thread. In effetti questo provoca (visivamente) uno
spezzamento del thread ad ogni tua risposta, con conseguente
allungfamento del subject.

Se per favore metti a posto questa cosa, sarebbe cosa buona.
Grazie.

BTW, una parte del problema e` che alcune email, come quella sopra,
vanno a questo indirizzo:

To: ruby-it [email protected]


David N. Welton

Linux, Open Source Consulting

La faccenda è un pò più complessa. Di sicuro come dici tu è un problema di
persone, ma anche per la questione dei soldi non si scherza. è vero che
che
un pc e una connessioe di rete non costano nulla, ma l’affitto? lo
stipendio? di qualcosa bisogna pur vivere.

un team team di cinque persone che lavora senza profitto per un periodo
ha
esattamente il costo di cinque consulenti. soldi che non entrano e che
potrebbero entrare sono una perdita netta, un costo di
opportunità.
e non ci si può aspettare che la gente lavori gratis, soprattutto quando è
facile guadagnare bene come consulente.

On 7/12/06, Stefano G. [email protected] wrote:

Le idee ci sono, mancano i soldi :slight_smile: non ci sono finanziamenti per la ricerca manco a grattà
co le unghie… Ci vogliono soldi per innovare… Soldi!

Sono perfettamente… in disaccordo! :wink:
Io non vedo problemi di soldi, anche perchè come giustamente dice
David in un altro post, per tradurre in pratica una propria idea (in
ambito informatico ovviamente) gli investimenti monetari sono
veramente nell’ordine di qualche migliaia di euro.
Non vedo neanche problemi di idee… del resto basta vedere il fervore
delle community (Jug, Xpug o Rug che siano) per capire che non
mancano…

Sarà mica un problema di persone??!?!
Personalmente di idee ne ho, cosi’ come la disponibilità a lavorare
“fuori orario” o anche a tempo pieno; ma visto che sono convinto che
solo con un team si riesce a tradurre una idea in un
prodotto/business/azienda, ogni volta che cerco di coinvolgere persone
mi trovo di fronte al solito muro del “non c’ho voglia/non c’ho
tempo/sono stressato/questa giungla mi distrugge”.
Succede a qualcun altro o sono l’unico a pensarla/vederla cosi?

Sarebbe bello poi capire l’origine di questa poca voglia di mettersi
in gioco… magari nei prossimi post pero’…


Filippo D.
[email protected]
http://www.diotalevi.com/weblog

Filippo D. wrote:

Succede a qualcun altro o sono l’unico a pensarla/vederla cosi?

Beh, si. Il non ho tempo è un mantra che mi hanno rivolto più o meno per
tutti i progetti ambiziosi che avevo partorito.

Sarebbe bello poi capire l’origine di questa poca voglia di mettersi
in gioco… magari nei prossimi post pero’…

In Italia anche gli imprenditori rischiano relativamente poco. IL perchè
non so dirtelo tuttavia.


blog: http://www.akropolix.net/rik0/blogs | Enrico F.
site: http://www.akropolix.net/rik0/ | RiK0
forum: http://www.akropolix.net/forum/ | Linux Counter: #299198

Thread interessante!

A proposito di imprenditorialita’ in questo settore, trovo molto
suggestivi gli scritti di Paul Graham (
Essays ). In particolare, questi due:

http://www.paulgraham.com/america.html

http://www.paulgraham.com/inequality.html

Magari, da un punto di vista “Europeo” non si puo’ essere d’accordo su
tutto, ma l’esposizione ragionata e logica e’ fa riflettere.

Croak!

La faccenda è un pò più complessa. Di sicuro come dici tu è un problema
di
persone, ma anche per la questione dei soldi non si scherza. è vero che
che
un pc e una connessioe di rete non costano nulla, ma l’affitto? lo
stipendio? di qualcosa bisogna pur vivere.

un team team di cinque persone che lavora senza profitto per un periodo ha
esattamente il costo di cinque consulenti. soldi che non entrano e che
potrebbero entrare sono una perdita netta, un costo di opportunità.

Hmm, credo che fai un errore di fondo:
la prima cosa nella startup di un attivita’ non e’ avere personale
‘dipendente’ (a cui dare quindi uno stipendio fisso), sarebbe fare il
passo piu’ lungo della gamba, a meno che di non partire gia’ con dei
fondi
belli grossi.

Credo che chiunque inizi da zero, metta in conto il fatto di non vedere
introiti per un bel po’ di tempo (e ti parlo per esperienza personale),
anzi direi che il concetto di ‘introito’ deve essere una delle ultime
cose
a cui pensare altrimenti ci si fermerebbe subito.
E’ come se un ricercatore portasse avanti la sua ricerca pensando prima
al
guadagno…non funziona cosi’ (IMHO), quello che lo manda avanti e’ la
passione, e quando si costruisce/studia qualcosa deve essere la passione
l’unico motore.
Per come la vedo io, il guadagno e’ il ‘premio’ per il proprio operato,
che prima o poi, se deve arrivare, arrivera’.

Per quanto riguarda i creativi, effettivamente me lo chiedo spesso dove
sono finiti, ma poi (a cominciare dagli incontri del ruby social club a
Roma) me ne trovo davanti diverse volte, il problema e’ che si devono
scontrare con la dura realta’ e tante teste diverse, poiche’ sebbene si
possano avere le stesse passioni/interessi non necessariamente si deve
essere sulla stessa lunghezza d’onda ‘imprenditoriale’ (passatemi il
termine :slight_smile: ) e in tal caso si rischia di passare le giornate a litigare
(anche qui parlo per esperienza personale :frowning: )

Se spulciate nei thread precedenti ce n’e’ uno molto simile a questo in
cui si parla dei rischi/costi del costruire qualcosa qui in italia,
credo
che desse una spiegazione per almeno il 90% della situazione.

Saluti :slight_smile:
Roberto

In Italia anche gli imprenditori rischiano relativamente poco. IL perchè
non so dirtelo tuttavia.
E’ il cane che si morde la coda :slight_smile:
Di norma sono le aziende piccole a innovare, per il semplice fatto che
avendo pochi dipendenti (nessun rappresentante sindacale che controlli
gli
investimenti, magari senza conoscenza di settore e che possa bloccare
tutto [giustamente]), piu’ passione (in genere) ma anche meno da
perdere.
Il problema e’ che nelle aziende piccole che non siano S.r.l. (quindi
tutte quelle che partono senza fondi) i soci sono illimitatamente
responsabili del loro operato nei confronti dello stato, ergo se fai un
botto da 100mila euro (e ci vuole poco) te ne vai a vivere sotto i
ponti.
Ci sono ovviamente eccezioni, ma il fatto che l’apertura di una
struttura
a responsabilita’ limitata costi 10mila euro solo di iscrizione (il
capitale sociale) non facilita certo le cose.

Saluti
Roberto

Di questo ne parlavo in passato. In UK ci si può incorporare per meno di
duecento sterline.
Sapete quali difficoltà si possono poi avere nel fare business da là
sull’italia o in altri paesi?

On 7/13/06, Roberto De ioris [email protected] wrote:

Ci sono ovviamente eccezioni, ma il fatto che l’apertura di una struttura
a responsabilita’ limitata costi 10mila euro solo di iscrizione (il
capitale sociale) non facilita certo le cose.

Saluti
Roberto


Chiaroscuro

Liquid Development: http://liquiddevelopment.blogspot.com/

On 7/13/06, Roberto De ioris [email protected] wrote:

esattamente il costo di cinque consulenti. soldi che non entrano e che
potrebbero entrare sono una perdita netta, un costo di opportunità.

Hmm, credo che fai un errore di fondo:
la prima cosa nella startup di un attivita’ non e’ avere personale
‘dipendente’ (a cui dare quindi uno stipendio fisso), sarebbe fare il
passo piu’ lungo della gamba, a meno che di non partire gia’ con dei fondi
belli grossi.

no no, non parlo di personale dipendente. ma se io lavoro su una strtup
non
guadagnando X, di fatto sto spendendo X. E per assurdo più siamo più
spendiamo. Un guadagno senza rischio non realizzato è identico ad una
perdita. anche se forse psicologicamente risulta più facilmente
sooportabile.

E’ una finta economia pensare che il tempo delle persone non sia un
costo.
Generalmente nel nostro campo è uno dei costi più alti. e poi, ancora, uno
deve pagarsi delle spese base per vivere, o con i soldi della startup o
con
soldi suoi (quindi da considerare un investimento).

Se guadagni benino e non hai nessuno che ti mantenga, ogni mese di
startup è
una perdita netta e crescente sul tuo bilancino personale.

E’ come se un ricercatore portasse avanti la sua ricerca pensando prima
al

guadagno…non funziona cosi’ (IMHO), quello che lo manda avanti e’ la
passione, e quando si costruisce/studia qualcosa deve essere la passione
l’unico motore.

si, si, però l’affitto, il mangiare, il mutuo … :slight_smile:

Per quanto riguarda i creativi, effettivamente me lo chiedo spesso dove

sono finiti, ma poi (a cominciare dagli incontri del ruby social club a
Roma) me ne trovo davanti diverse volte, il problema e’ che si devono
scontrare con la dura realta’ e tante teste diverse, poiche’ sebbene si
possano avere le stesse passioni/interessi non necessariamente si deve
essere sulla stessa lunghezza d’onda ‘imprenditoriale’ (passatemi il
termine :slight_smile: ) e in tal caso si rischia di passare le giornate a litigare
(anche qui parlo per esperienza personale :frowning: )

Si, poi oggi sto giocando a fare l’avvocato del diavolo, in quanto sai
che
in genere sono su posizioni diverse. però la cosa della partenza a costo
zero secondo me è un mito. costo basso si, ma solo costi di hardware o
poco
più? nope.


Chiaroscuro

Liquid Development: http://liquiddevelopment.blogspot.com/

[…]

Ci sono ovviamente eccezioni, ma il fatto che l’apertura di una
struttura
a responsabilita’ limitata costi 10mila euro solo di iscrizione (il
capitale sociale) non facilita certo le cose.

fammi capire: triplicando/decuplicando il capitale sociale iniziale si
risolverebbe (o migliorerebbe) la questione?
:wink:

Argh, magari non farti sentire da qualche parlamentare… :stuck_out_tongue:
A parte gli scherzi, chiaroscuro lo sa meglio di me, ma all’estero le
spese ‘burocratiche’ per una startup sono accessibilissime.
Dal mio punto di vista preferivo un inasprimento delle pene per i reati
fiscali e un abbassamento dei costi di startup…ma nel giro di poco ci
troveremo un bel po’ di gente in galera :PPPPP (ops ho pensato ad alta
voce…)

Saluti
Roberto

Il 13/07/06, Roberto De ioris[email protected] ha scritto:

In Italia anche gli imprenditori rischiano relativamente poco. IL perchè
non so dirtelo tuttavia.

[…]

Ci sono ovviamente eccezioni, ma il fatto che l’apertura di una struttura
a responsabilita’ limitata costi 10mila euro solo di iscrizione (il
capitale sociale) non facilita certo le cose.

fammi capire: triplicando/decuplicando il capitale sociale iniziale si
risolverebbe (o migliorerebbe) la questione?
:wink:

Michele

Direi anche, anch’ io non trovo mai nessuno con cui sviluppare delle
idee,
sempre le solite scuse, certe volte mi viene proprio nervoso.

Sarà mica un problema di persone??!?!
Personalmente di idee ne ho, cosi’ come la disponibilità a lavorare
“fuori orario” o anche a tempo pieno; ma visto che sono convinto che
solo con un team si riesce a tradurre una idea in un
prodotto/business/azienda, ogni volta che cerco di coinvolgere persone
mi trovo di fronte al solito muro del “non c’ho voglia/non c’ho
tempo/sono stressato/questa giungla mi distrugge”.
Succede a qualcun altro o sono l’unico a pensarla/vederla cosi?
----- Original Message -----
From: “Filippo D.” [email protected]
To: “ruby-it” [email protected]
Sent: Thursday, July 13, 2006 12:00 AM
Subject: Re: R: [ruby-it] dove sono finiti i creativi?

On 7/12/06, Stefano G. [email protected] wrote:

Le idee ci sono, mancano i soldi :slight_smile: non ci sono finanziamenti per la
ricerca manco a grattà
co le unghie… Ci vogliono soldi per innovare… Soldi!

Sono perfettamente… in disaccordo! :wink:
Io non vedo problemi di soldi, anche perchè come giustamente dice
David in un altro post, per tradurre in pratica una propria idea (in
ambito informatico ovviamente) gli investimenti monetari sono
veramente nell’ordine di qualche migliaia di euro.
Non vedo neanche problemi di idee… del resto basta vedere il fervore
delle community (Jug, Xpug o Rug che siano) per capire che non
mancano…

Sarà mica un problema di persone??!?!
Personalmente di idee ne ho, cosi’ come la disponibilità a lavorare
“fuori orario” o anche a tempo pieno; ma visto che sono convinto che
solo con un team si riesce a tradurre una idea in un
prodotto/business/azienda, ogni volta che cerco di coinvolgere persone
mi trovo di fronte al solito muro del “non c’ho voglia/non c’ho
tempo/sono stressato/questa giungla mi distrugge”.
Succede a qualcun altro o sono l’unico a pensarla/vederla cosi?

Sarebbe bello poi capire l’origine di questa poca voglia di mettersi
in gioco… magari nei prossimi post pero’…


Filippo D.
[email protected]
http://www.diotalevi.com/weblog


Ml mailing list
[email protected]
http://lists.ruby-it.org/mailman/listinfo/ml

Sono molto contento di aver proposto questa discussione e di leggere
tutte
queste risposte, tutte vere e interessanti.

I soldi servono si.
I soldi non servono, vero anche questo.
Le idee ci sono.
Le persone no
Le persone demoralizzano.
La voglia però è tanta.

Io sono dell’ idea che partire non ha un costo proibitivo anzi è quasi
inesistente. Tutti noi abbiamo più o meno del tempo “perso” da dedicare ai
nostri progetti. Il problema o almeno quello che penso è che nessuno di
noi
da solo e nel tempo che ha è in grado di sviluppare progetti concreti e di
qualità, sia per tempo che magari per denaro o entrambi.
Di conseguenza visto l’ entusiasmo che si percepisce da tutti questi
messaggi l’ unica cosa che posso dire è mettiamoci insieme e iniziamo a
fare
un culo così a tutti sti siti esteri.
Sono dell’ idea che un buon team con un budget minimo possa fare
qualsiasi
cosa se le persone e le idee ci sono. Con 200-500? a testa se il
progetto è
veramente valido si può creare qualche cosa di serio e professionale nonchè
solido per il mercato che suppongo ormai tutti noi conosciamo abbastanza
bene. 200? a testa con 10-20 persone danno già la possibilità di attrezzarsi
e portare avanti un’ idea.

Non sarebbe male aprire una mailing parallela a questa solo per
discutere di
progetti e idee. Sinceramente mesi fa volevo sviluppare con un paio di
amici
che ovviamente si sono tirati indietro un’ applicazione completamente
web
based per lo sviluppo di progetti e idee, un portale che oltre ad
offrire
tutti i tool necessari(in ajax) per lo sviluppo del progetto dall’
inizio
alla fine, fornisse anche un’ archivio di conoscenza e un punto di
contatto
fra aziende e sviluppatori. Ovviamente il progetto era troppo ambizioso
ed è
andato a monte, poi sviluppando da soli ci si rende conto che molte cose
già
esistono e che da soli non si è in grado di farle meglio, vedi per esempio
campfire e via dicendo.

Cmq devo dire che questa mailing è quantomeno stimolante, al contrario
delle
solite facce non fate passare la voglia di fare anzi :]

Saluti Andrea

----- Original Message -----
From: “Roberto De Ioris” [email protected]
To: [email protected]
Sent: Thursday, July 13, 2006 10:50 AM
Subject: Re: R: [ruby-it] dove sono finiti i creativi?

On 7/13/06, Jacopo M. [email protected] wrote:

L’unico punto debole dei ragionamenti fatti sin qui è il concetto di
“idea” e quindi creatività. Siete prorpio sicuri che una buona idea
basti a sfondare? Quelli che hanno l’ideona li si conta sulle dita di
una mano, gli altri (e qui mi ci metto io) hanno delle idee che per

+1 l’idea vale veramente zero.
sorry.

e l’ideona? …sai che è ideona solo a posteriori.

capacità di realizzazione anche di un’idea ‘media’ e rapida evoluzione con
feedback dagli utenti sono le cose più importanti a mio avviso.

anni luce dal computer. Lo dico perchè nella nostra piccola società

siamo tre tecnici ed uno (io) non molto bravo ;-(

qui mi sembra di sentire la strafica in televisione che si lamenta
perchè si
è sempre sentita bruttina :slight_smile:


Chiaroscuro

Liquid Development: http://liquiddevelopment.blogspot.com/

Ciao,

i pensieri di Jacopo sono condivisibili dal mio punto di vista. Penso
anche
io che le “competenze” tecniche non siano condizione necessaria e
sufficiente.

Mi spiego meglio: personalmente negli ultimi 7 anni ho lavorato in
ambienti
a cavallo tra startup, piccole aziende e mondo della
ricerca&innovazione.

Il pattern tipico per affermare un’idea in Italia (in via del tutto
generica
e pessimista) e’ questo:

  1. Devi avere un’idea funzionale importante. La devi saper spiegare
    (vedi
    business plan) e vendere. (Come dettaglio implementativo la devi anche
    saper
    realizzare a bassi costi e in fretta.:slight_smile:
  2. Devi realizzare piu’ in fretta possibile l’idea (anche nella maniera
    piu’
    “zozzona” possibile). I puristi non ne abbiano a male. Devi mettere in
    produzione/test l’idea dal cliente as soon as possible (anche se mancano
    tantissime features, anche se e’ scritta in maniera bovina)
  3. Convincere/Piangere/Pregare/Rompere il cliente ad adottare l’idea
  4. Se il punto 3) ha successo: Migliorare/Estendere in termini
    funzionali
    l’idea insieme al cliente
  5. Con piu’ calma, re-ingegnerizzare/migliorare/ripulire l’idea
    realizzata
    (ovviamente con una base installata e’ piu’ semplice)

Spesso noi tecnici siamo concentrati sul fare e sul fare bene le cose in
“maniera pulita”. Discorriamo felicemente di metodologie e di pratiche e
in
generale di tutti i modi possibili di fare bene le cose. Cosa buona e
giusta. Ma IMHO il ciclo per affermare un prodotto /servizio e’ quello
da
1)…5).

Oltre al punto 1) che e’ molto difficile, il punto piu’ complesso e’ il
3) a
mio avviso. Poi non insisto sul termine tempo: devi arrivare per primo.
Puoi
essere anche il piu’ bravo tecnicamente, ma se arrivi il giorno dopo hai
perso !

Sull’argmento ci sono diversi testi interessanti. Ne elenco alcuni, che
forse molti di voi conosceranno:

  • il blog di Eric Sink e il suo ultimo libro
  • Il libro “High Stakes no Prisoners” (la storia del tipo che ha
    inventato
    Frontpage e ha venduto tutto alla Microsoft)
  • il blog di Joel
  • il blog e il libro di Paul Graham
  • il libro “crossing the chasm”
  • il libro “22 laws of marketing”
    …e tanti altri

Bye
-Piero